Scala del dolore: di cosa si tratta?

La scala del dolore conosciuta anche con il nome di VAS è uno strumento impiegato per misurare secondo la soggettività del paziente il dolore provato in un determinato momento di malessere fisico. L’impiego della scala di dolore, prevede varie linee guida sul trattamento del dolore nei soggetti che si presentano traumatizzati. In questo caso, quando si ha un soggetto traumatizzato, c’è la possibilità di utilizzare queste scale del dolore per permettere al medico almeno di comprendere quanto il paziente stia patendo in quel momento, per comprendere anche come trattarlo in modo adeguato.

Scala del dolore: caratteristiche

La scala del dolore consiste in una semplice striscia di carta che di solito si presenta con una lunghezza precisa di dieci centimetri, e ad ogni estremità ci sono due end points. Il primo ends point viene identificato con il grado di “nessun dolore” mentre il secondo ends point è utilizzato per identificare “il peggior dolore che io avrei mai potuto immaginare”.

Quindi con la scala del dolore si ha la possibilità di chiedere al paziente di segnare sulla scala da 10 centimetri quanto dolore percepisce nel momento in cui lo si chiede. Oltre ai due end point, gli altri numeri che vanno dal due al nove permettono al medico di comprendere qual è il dolore soggettivo percepito in quel momento dal paziente. Inoltre, poi è necessario procedere naturalmente a interpretare anche la dichiarazione del paziente in base alla sua anamnesi.

Come interpretare la scala del dolore

Come interpretare la scala del dolore? L’interpretazione della scala del dolore prevede un punteggio iniziale come abbiamo accennato che è pari allo zero ossia nessun dolore, mentre quando è pari a 10 vuol dire che il dolore è altamente insopportabile e mai provato in precedenza. Di solito per comprendere al meglio lo stato del paziente, la scala del dolore viene proposta dal medico al paziente a distanza di vari minuti o ore a seconda di ciò che il medico si trova a trattare, quindi se si tratta di un dolore cronico o acuto. Questa scala viene impiegata più volte dai sanitari per comprendere anche se il dolore si sta riducendo o si sta acuendo. I punteggi inoltre possono essere impiegati per valutare o meno l’efficacia del trattamento.

Come e quando si usa la scala del dolore

Come e quando si usa la scala del dolore? La scala visuonalogica per comprendere il dolore provato dal paziente viene impiegata principalmente al Pronto Soccorso. Il dolore acuto e non localizzato infatti potrebbe essere un sintomo frequente nei pazienti che raggiungono all’improvviso il pronto soccorso senza saper spiegare che cosa hanno.

Utilizzando la scala del dolore, i dottori possono innanzi tutto comprendere la gravità del dolore, dopo di ché si procede alla localizzazione del dolore e infine alla diagnosi di ciò che sta provando il paziente. La scala visuanalogica infine permette al medico durante un primo trattamento di comprendere se la cura sta funzionando e se il dolore nel frattempo si sta riducendo. La scala del dolore naturalmente è solo un valore indicativo, che viene per lo più utilizzato nelle forme di primo soccorso e nei momenti in cui si interviene in un’incidente o si soccorrono persone in stato di shock. 

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